| ULTIMO CAPITOLO
Tutto d'un tratto un'ombra si inoltrò tra il mio corpo e quello del Licantropo. Era un'altro Lupo Mannaro, ma molto più piccolo dell'altro. Lottò a lungo con l'altro Licantropo più grosso, ma ricevette un morso molto forte sulla spalla sinistra e guaì per il forte dolore. Volevo approfittarne per scappare, ma lo scontro era finito troppo presto, e il piccoletto mi guardava mentre colava sangue dalla spalla. Fu proprio in qul momento che negli occhi del Licantropo scorsi qualcosa di familiare... "Steve! " gridai. Era proprio mio cugino Steve! Incredibile, era come se i suoi occhi mi avessero parlato, l'avevo riconosciuto! Anche mio cugino era un Licantropo! Tutto quello che stava accadendo davanti ai miei occhi aveva dell'incredibile. Ma il Licantropo grosso e muscoloso si avvicinò verso di me su quattro zampe lento e minaccioso. Pochi minuti dopo fu colto alla sprovvista e attaccato da un altro Licantropo. Non ci potevo credere: ben tre Lupi Mannari nella stessa notte, e tutti allo stesso momento davanti i miei occhi. Il Lupo Mannaro che era balzato da dietro un cespuglio era della stessa stazza di quello che mi aveva attaccato, e aveva anche lui qualcosa di familiare, ma non capivo cosa. Aveva dei pantaloni strappati probabilmente dalla metamorfosi che lo aveva preso alla sprovvista, e fu proprio grazie a quei pantaloni che riconobbi dalla tasca posteriore il portafogli nero in pelle di Alex. Proprio così. Anche lui era un Licantropo, ma chi era il terzo? Non ne stavo capendo più niente, ero sempre stato circondato da mostri fino allora. Corsi più veloce che potei verso casa, e trovai mia madre che parlava agitatissima con mia zia, mia madre mi disse: "John! Tesoro, dove eri andato? Ero in pensiero per te... " non fece in tempo a finire la frase che un ululato vicinissimo squarciò quella notte di Luna Piena. Io dissi in fretta: "Presto mamma, dobbiamo barricarci in casa sbrigati! Chiama Papà! " mia madre disse: "Ma che sta succedendo John? Tuo padre è venuto nel bosco a cercarti" "No!Devo trovarlo allora!Mamma, tu e gli zii barricatevi in casa, e non uscite per nessun motivo al mondo ". Mia madre vide che ero abbastanza serio e obbedì. Andai nel garage in cerca delle armi di Alex, e trovai una pistola con proiettili d'argento, si era già preparato lui, oppure tentava il suicidio per paura di attaccare qualche innocente? Ci riflettei poco. Presi il fodero della pistola, la caricai a dovere e scappai verso il bosco. Tornai nel punto in cui i Licantropi si erano affrontati, ma non c'era traccia di nessuno, solo del sangue per terra. Il Licantropo aveva trascinato gli altri due portandoli con sè e aveva lasciato una striscia che portava alla parte più fitta del bosco, ma mi sentivo più sicuro con la pistola di Alex. Trovai il Lupo Mannaro che stava per dare una zampata a mio cugino. Ma puntai bene la pistola e gridai: "Adesso ti faccio vedere io! " ma una voce mi fermò: "Fermo John! " era Alex, era ritornto normale, e grondava sangue ovunque. Il lupo corse verso di me e io chiusi gli occhi e sparai. Quando riaprii gli occhi vidi una scena terribile davanti ai miei occhi: mio cugino Steve, ancora trasformato in Licantropo, aveva tentato di difendermi, e si mise in mezzo, e fu colpito dalla pallottola, la pistola mi cadde dalle mani, la canna ancora fumante, e una lacrima solcò il mio viso. Alex con le sue ultime forze corse e disse: "John! Quello che ti volevo dire è che il Licantropo è tuo padre! " Rimasi scosso da quella notizia e pensai a quando mio padre fu morso nella mano da quel lupo. Alex si avventò sul Licantropo e lo strinse da dietro tenendogli le braccia, e gridò forte: "John, non possiamo continuare a vivere noi Licantropi, rappresentiamo una minaccia, quindi sparami" e io: "Ma così copirò anche mio padre" e Alex disse arrabbiatissimo: "Sparaaaaa!". Quel grido fu strozzato dal suono di uno sparo. Colpì entrambi i corpi, facendoli cadere a terra.Riuscii a vedere il Licantropo che si ritrasformava in uomo, era davvero mio padre. Scoppiai in lacrime. Sono ormai passati tre anni da quella tragedia. Da allora non faccio altro che uscire nelle notti di Luna Piena, con la brezza che accarezza il mio muso da lupo, e le zampe possenti che fnno tremare il terreno. Vado su un pendio e ululo alla Luna, ricordando quanto mi abbia ferito...
FINE!!!
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